Maysaa è viva. Mi ha scritto pochi giorni fa e ci siamo scambiati alcuni brevi messaggi: ora si trova a Rafah con la famiglia.
Sono dovuti andare via da dove si trovavano precedentemente, da quanto ho capito all’università di Al-Aqsa, a causa degli attentati di Israele.
Mi ha chiesto come sto e se mi trovo ancora in India: prima di perdere i contatti con lei mi chiedeva spesso di mandarle foto dell’India, dicendomi quanto le sarebbe piaciuto viaggiare. Un diritto che a lei è purtroppo negato.
Ho ricevuto notizie anche da Dina: mi dice che devono lasciare la scuola dove sono rifugiati, a Rafah, poiché non è un posto sicuro a causa dei bombardamenti di Israele, ma per farlo hanno bisogno di acquistare una tenda, che diventerebbe il loro nuovo rifugio, per potersi installare più a ovest, sempre a ridosso del confine con l’Egitto. La tenda ha un costo di circa 700$.
Purtroppo è molto difficile fare arrivare gli aiuti umanitari a Gaza, i coloni israeliani bloccano i camion al confine e molti camion sono stati colpiti dai bombardamenti dell’esercito. Non si tratta di “danni collaterali”, ma di veri e propri attacchi diretti ai camion.
Nel seguito alcuni articoli che riportano notizie che ritengo importante diffondere
- Un articolo del Manifesto che da un aggiornamento generale sulla situazione degli aiuti umanitari a Gaza.
https://ilmanifesto.it/lonu-si-e-stancata-embargo-a-israele-aiuti-sospesi-al-nord-di-gaza - Un articolo del Guardian che spiega che ancora non sono state mostrate le prove delle accuse di Israele ai lavoratori dell’UNRWA riguardo alla presunta affiliazione ad Hamas.
https://www.theguardian.com/world/2024/feb/22/us-intelligence-unrwa-hamas?CMP=Share_iOSApp_Other&fbclid=PAAabRIvC1bsaw6a0ZdauI8hyGMxXNkSJCxuQ1-h7wr2L6KDIFKLzPAN0oBs0