genocidio

Bethlehem separation wall - Shireen Abu Akleh graffiti

Una morte annunciata

Purtroppo da mercoledì scorso ho perso i contatti con Maysaa. L’ultima conversazione risale ad allora, quando le ho inviato nuovamente la donazione che non le era giunta nei giorni precedenti. Il suo profilo WhatsApp dice che l’ultimo accesso fatto risale al 13 dicembre alle ore 18:59. Ho scritto martedì al mio amico di Ramallah se […]

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Bethlehem Dheisheh Refuge camp - Handala with a bloody pen

L’autorità israeliana ha più paura della penna che dell’M16

Le comunicazioni con Maysaa sono sempre più difficoltose, ma l’altro ieri mi ha scritto questo: “La situazione è molto pericolosa, abbiamo dormito per strada in un camion a causa dell’intensità dei bombardamenti, presto ci trasferiremo a scuola o all’università, il posto è diventato insicuro.” A Gaza la situazione sta peggiorando: ai bombardamenti indiscriminati sulle zone

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Un tratto del muro di separazione a Betlemme. Un graffito rappresenta due mani vestite con due guanti azzurri. In una delle due mani una colomba viene stretta e schiacciata in un pugno, mentre un dito dell'altra mano la spinge all'interno del pugno. Diverse altre scritte circondano il graffito.

Ricercato perché attivista culturale e politico

Dina si trova a Rafah, quindi al confine con l’Egitto.  Purtroppo con Maysaa sono tre giorni che non riesco ad avere contatti, praticamente da pochi giorni dopo la fine della tregua. Nonostante non risponda ai messaggi ho visto che ha fatto accesso a Whatsapp ieri notte questo dovrebbe significare che sono riusciti a evitare i

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Il magazzino dove dorme Maysaa con la famiglia insieme ad altre trenta persone

Siamo in un magazzino con altre trenta persone e senza finestre

Dina mi ha mandato un video in cui si vede la casa di sua sorella andata distrutta. Ho cercato di capire se la sorella si sia salvata o meno. Da quanto ho capito sì. D’altra parte potete immaginare quanto sia tremendo perdere la propria casa e assistere all’uccisione dei propri vicini, come già è successo a

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Jenin refuge camp. A house destroyed by the Israeli Army diring the attack on July 2023

Giorni di follia

Rami, contrariamente a quanto avevo capito precedentemente, da dopo l’arresto continua a trovarsi a Betlemme, non a Gerusalemme, questo significa che Asia, sua figlia, non può fare le cure necessarie per il suo cancro, così come non possono suo fratelle e sua sorella, che si trovano a Gaza e affrontano una sorte anche peggiore. Ognuno

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Bombardments on Gaza on november 2023 - picture sent from Dina

Abbiamo visto la morte di fronte ai nostri occhi

Rami è a Betlemme con Asia, che ha ricominciato le cure, dopo l’arresto e la deportazione in Cisgiordania dei giorni scorsi. Dina, la moglie, invece, mi ha mandato un resoconto, che ho provato a tradurre, di quello che lei e gli altri quattro figli stanno vivendo negli ultimi giorni: “Continuiamo a spostarci da un posto

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